[A] Sui termini e sulle modalità con cui l’appaltatore di opere pubbliche è tenuto ad iscrivere le riserve e sul soggetto su cui, a fronte dell’eccezione di decadenza proposta dalla p.a. committente, ricade l’onere di provare la tempestiva iscrizione delle riserve nella vigenza del d.m. 145/2000. [B] Sull’onere probatorio posto in capo alla parte che intenda avvalersi della prescrizione estintiva. [C] Sull’individuazione degli atti contabili idonei a ricevere l’iscrizione delle riserve da parte dell’appaltatore in materia di appalti pubblici. [D] Sui casi in cui, ai fini della decorrenza dei termini di apposizione delle riserve da parte dell’appaltatore, trova applicazione il principio della sufficiente consapevolezza del fatto oggetto di possibile riserva e sui casi in cui trova invece applicazione il principio della continua e costante evidenza della spesa pubblica, con particolare riguardo al caso in cui la p.a. committente conosca il pregiudizio allegato dall’appaltatore o ne sia stata resa edotta con mezzi diversi dalla formale riserva.
SENTENZA N. ****
[A] L’art. 31 del d.m. n. 145/2000, cioè del regolamento recante il capitolato generale d'appalto dei lavori pubblici, ai sensi dell'articolo 3, comma 5, della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni, applicabile ratione temporis e abrogato nel 2010, disponeva che “le riserve devono essere iscritte a pen...